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Gibellina nuova nasce dalla tragedia del terremoto del’68 nella Valle del Belice. I ruderi di Gibellina vecchia sono ancora visibili, sotto il Cretto di Alberto Burri che riproduce l'abitato dell'antico paese. Si tratta della più grande opera al mondo di Land Art, gigantesco monumento della morte che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città. L’opera sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente "cementificate" e dall'alto appare come una serie di fratture di cemento sul terreno. Il valore artistico risiede nel congelamento della memoria storica del paese.